SCUOLA EQUIPARATA DELL’INFANZIA
DI VILLAZZANO
SALITA MOLINI E VIA GIORDANO
PROCESSO DI APPRENDIMENTO: PARTECIPARE
Il compito della scuola dell’infanzia “consiste nell’educare ad essere autonomi, capaci di iniziativa, in grado di esprimere una relazione sempre più matura nei confronti della realtà, di collaborare con gli altri, di rispettarli e di amarli” (Orientamenti provinciali, 1995).
|
Anno Scolastico 2020/2021
PROCESSO DI APPRENDIMENTO E RIFERIMENTI TEORICI
LA SCUOLA PROMUOVE APPRENDIMENTO NELL’INTERAZIONE CON GLI ALTRI
È ormai da qualche anno che le scuole dell’infanzia della Federazione Scuole Materne orientano la propria progettazione educativa facendo riferimento ai processi di apprendimento e non al raggiungimento di un obiettivo o di un prodotto.
Il focalizzarsi sul processo permette di puntare lo sguardo sull’evoluzione dell’apprendimento stesso. Apprendimento che non è esito della trasmissione di informazioni, ma un processo attivo di co-costruzione delle conoscenze e competenze piuttosto che un processo di acquisizione del sapere. I bambini, già con un loro bagaglio conoscitivo personale, partecipano ad esperienze significative attivandosi in contesti sociali. Contesti che favoriscono lo scambio interpersonale e l’interazione tra i soggetti e l’adulto e tra i soggetti stessi. La costruzione della conoscenza avviene quindi all’ interno del contesto socio-culturale in cui il bambino agisce (approccio socio-costruttivista, Vygotskij, Bruner, Pontecorvo).
Il bambino spinto dai propri interessi e situato in uno specifico contesto educativo apprende attraverso un processo di elaborazione, integrazione e negoziazione di informazioni e significati offerti dal confronto con gli altri.
Il gruppo è impegnato in attività pensate e progettate dall’insegnante che ha un ruolo fondamentale nel supportare (scaffolding) l’apprendimento attraverso strategie comunicative che favoriscono l’interazione e la partecipazione ad agire verso uno scopo comune. Il pedagogista americano Wenger parla a questo proposito di comunità di pratica definita come “gruppi di persone che hanno in comune un interesse o una passione per qualcosa e che, in base a questo interesse, interagiscono con una certa regolarità per migliorare il loro modo di agire” (Wenger, 2000). Il gruppo prevede che al suo interno ci siano esperienze, competenze e livelli di conoscenza non paritari (novizi ed esperti) che vanno a costituirsi come arricchimento per tutti i partecipanti.
In particolare il processo di apprendimento della partecipazione viene inteso come il prendere parte ad un evento interazionale o ad un’attività congiunta attivando ruoli, livelli e strategie differenziate sempre più evolute.
L’eterogeneità dei bambini presenti a scuola ci fa pensare che il creare contesti partecipativi significativi permetta un’ampia e maggiore accessibilità a tutti, favorendo così l’inclusione. Va considerato infatti che, all’interno del gruppo, si verificano tipologie e posizioni diverse di partecipazione (centrale e periferica legittimata); non consideriamo che partecipino solo i bambini che stanno al centro dell’interazione, ma riteniamo fondamentali le posizioni partecipative periferiche e cioè i bambini che sono più alla periferia dell’attività, che studiano la situazione, che la osservano e che ci entrano più gradualmente.
“Valorizzando la diversità, ogni bambino sarà accolto con la propria funzionalità, intelligenza ed affettività e sarà sostenuto nella partecipazione alla vita della comunità scolastica secondo modi e forme, anche differenziate, che consentano al singolo di sentirsi a proprio agio dentro il gruppo”. (Orientamenti provinciali, 1995)
Queste considerazioni ci hanno fatto riflettere e portato ad individuare la partecipazione come processo di apprendimento al quale rivolgersi anche per quest’anno, visto che la chiusura anticipata non ci ha permesso di promuovere in tutte le sue parti il processo da noi scelto.
La realtà prevede che a Villazzano coesistano due sedi che fanno parte di un’unica scuola e che accolgono i bambini dello stesso paese. Per questo si riconosce l’importanza di condividere linee educative all’interno dello stesso progetto educativo annuale e promuovere occasioni di incontro e opportunità di scambio, favorendo il senso di appartenenza alla comunità.
Come si fa a capire se il processo di apprendimento è in evoluzione, se i bambini si stanno attivando nell’elaborare competenze e conoscenze?
In merito le insegnanti individuano alcuni indicatori, cioè comportamenti osservabili verbali o agiti che le aiutano a valutare se l’apprendimento è avvenuto o sta avvenendo.
Allo stesso tempo gli indicatori assumono una funzione pilota nella progettazione delle attività, nella documentazione e nella valutazione.
INDICATORI INDIVIDUATI
Discorsivi
- I bambini chiedono agli altri bambini spiegazioni rispetto ad un’attività
- I bambini chiedono agli adulti spiegazioni rispetto ad un’attività
- I bambini richiedono contributi specifici a un determinato contenuto
- I bambini propongono al gruppo la propria idea
- I bambini argomentano la loro opinione
- I bambini esprimono il loro accordo
- I bambini esprimono il loro disaccordo
- I bambini motivano il loro accordo
- I bambini motivano il loro disaccordo
- L’insegnante non è più l’unico (o principale) referente del discorso
- I bambini riconoscono le proprie competenze
- I bambini riconoscono le competenze degli altri
- Il gruppo esplicita la ridistribuzione dei compiti in seguito all’ingresso del bambino “novizio”
Di azione
- I bambini agiscono su una stessa attività
- I bambini si orientano verso la stessa attività
- I bambini mostrano come si fa
- I bambini inviano i materiali (foto, video, ecc.) attraverso canali multimediali legati all’esperienza al di fuori del contesto scolastico
- I bambini si distribuiscono i compiti in base alle competenze
- I bambini “novizi” entrano nell’attività di un gruppo già organizzato
- L’insegnante non è più l’unico (o principale) referente nella gestione dell’attività o del gioco.
CONTESTI OPERATIVI E ASPETTI METODOLOGICI
Come lavoreremo con i bambini?
Per sostenere il processo della partecipazione si progettano anche quest’anno dei contesti pensati e organizzati dove i bambini possano essere dei protagonisti all’interno dei quali possano ascoltare, essere ascoltati e valorizzati in un tempo a loro dedicato.
La particolarità di quest’anno vede la stabilità del gruppo sezione che vive una continuità nella giornata anche in riferimento al personale educativo che lo segue. Se da un lato ciò consente di tenere tutta insieme l’esperienza del gruppo, manca dall’altra la socializzazione e la contaminazione tra i bambini di gruppi diversi.
La necessità di mantenere il distanziamento fisico tra i gruppi ci sollecita a trovare nuove possibilità e modi per rimanere vicini e costruire collegamenti, con l’intento di evitare l’isolamento di gruppi e di bambini, nonché proposte individualizzate. Le esperienze che andremo a proporre cercheranno di garantire la prossimità sociale, custodendo la dimensione interazionale e relazionale di gruppo e di scuola.
Le esperienze di apprendimento progettate per sostenere la partecipazione dei bambini permettono di costruire una sorta di “ponte” tra quello che i bambini sanno e quello che stanno per imparare, fornendo un valido supporto ai loro sforzi e aiutandoli a superare le difficoltà. La situazione attuale pone dei nuovi vincoli al nostro modo di fare scuola, ma insieme, anche se distanti, possiamo “connetterci” con i compagni di gruppi diversi con differenti modalità. Questa possibilità ci aiuta a sentirci sempre comunità e a nutrire il bisogno di “ascoltare, vedere” gli amici e quello che stanno vivendo.
Sarà privilegiato il lavoro in piccolo gruppo come metodologia già sperimentata all’interno della scuola che permetterà ai bambini di prendere parte ad un’interazione in cui i ruoli, i livelli e le strategie siano differenziati. In questo modo i bambini avranno la possibilità di scegliere se partecipare in modo centrale o periferico.
Quali sono le caratteristiche distintive della metodologia del piccolo gruppo?
Secondo la prospettiva socio-costruttivista di matrice vygotskiana l’interazione sociale e discorsiva tra adulti e bambini rappresenta il più potente motore di sviluppo e di costruzione delle conoscenze. In quest’ottica i contesti educativi della scuola dell’infanzia si rivelano i luoghi privilegiati per creare condizioni educativo-didattiche che abbiano in sé una questione problematica da affrontare e risolvere.
E’ proprio nel conflitto tra idee creato da situazioni di disaccordo che i bambini elaborano insieme pensieri più ricchi, si sforzano per capire meglio un fenomeno aumentando il livello delle spiegazioni, delle argomentazioni e del ragionamento.
Il piccolo gruppo (4-5 bambini) è composto con un criterio di eterogeneità rispetto all’età anagrafica, al genere, ad aree di competenza e altri fattori e rimane stabile per un certo periodo in modo che si possa costruire una storia delle relazioni e interazioni a supporto del processo di apprendimento.
Lavorare in piccoli gruppi alla scuola dell’infanzia consente di favorire la partecipazione consapevole e orientata cognitivamente anche a livello verbale/non verbale di tutti i membri vista la ridotta numerosità e sostenere l’apprendimento collaborativo in un’ottica inclusiva. In particolare questa metodologia promuove e attiva soprattutto in situazioni sfidanti anche tra pari funzioni di scaffolding (impalcatura di sostegno che si smantella gradualmente di pari passo al crescente aumento di competenze e autonomia del bambino) e sostiene il lavoro nella Zona di sviluppo prossimale dei partecipanti (area di funzionamento psicologico che l’individuo può raggiungere se è sostenuto dall’aiuto di chi è più esperto).
Il lavoro in piccolo gruppo prevede che nello stesso spazio in contemporanea vi sia un piccolo gruppo guidato dall’insegnante e altri gruppi che in autonomia si dedichino ad una proposta coinvolgente e progettata appositamente per loro. Ciò consente all’insegnante di dedicarsi all’interazione con un gruppo ristretto di bambini alla volta e nella turnazione successiva che prevede che ciascun gruppo prenda parte all’attività guidata dall’adulto, avrà modo di seguire da vicino ogni gruppo. La sfida posta dal piccolo gruppo autonomo è legata alla capacità dell’insegnante di considerarlo un luogo privilegiato per la costruzione di apprendimenti e un’opportunità per i bambini di cimentarsi in uno spazio di autoconduzione in cui sostenere discussioni orientate a costruire ragionamenti collettivi.
Il processo di apprendimento potrà quest’anno essere particolarmente creativo e fecondo consentendo di coinvolgere i bambini nella risoluzione di problemi, intesi come sfide e non come ostacoli, per costruire insieme un nuovo modo di continuare a imparare insieme.
“Sarà ancora possibile imparare insieme a partecipare se con i bambini si rifletterà su come si possano reinterpretare e rimodulare le regole di partecipazione alla vita scolastica, cercando modalità e strategie nuove per continuare a praticare dimensioni sociali e condivise del prendere parte, dell’essere una comunità di pratiche. O, ancora, se ci si interrogherà con loro su come si possano costruire connessioni e contatti con i bambini degli altri gruppi che abitano la scuola”. (“Di nuovo a scuola. Pensieri e connessioni per rigenerare pratiche e significati”, Federazione provinciale Scuole materne Trento, 2020)
“I bambini come peraltro ogni essere umano, non sono individui monolitici e, soprattutto, non lo sono le loro intelligenze, le loro abilità, le loro competenze. La teoria delle intelligenze multiple concepisce l’intelligenza come una combinazione di potenzialità e abilità che, partendo da una innegabile base biologica, possono evolvere e trasformarsi in diversi modi attraverso esperienze rilevanti e significative.” (Gardner)
PISTE DI LAVORO
Vista l’impossibilità, legata alla situazione specifica, di vedersi tra i due gruppi scuola e tra i bambini delle due sedi ( via Giordano e via Molini), prevediamo di costruire nuove modalità di relazione e comunicazione con i bambini dei vari gruppi (es. scambio di lettere utilizzando la scrittura spontanea, espressioni grafiche per condividere esperienze, messaggi vocali, qualche breve video) e immaginare delle procedure diverse per poter uscire sul territorio ed arricchirci di esperienze significative.
Ciò ci consentirà di condividere le esperienze che ciascun gruppo farà in maniera diversa rispetto al consueto modo di fare scuola, ma credendo nella ricchezza e nell’importanza di creare intrecci. In questo modo tutti parteciperanno alla costruzione di apprendimenti comuni.
È nostra intenzione costruire e condividere progetti, affidando l’ideazione ad un gruppo di bambini e la realizzazione dello stesso ad un altro. Tutto ciò prevede un interscambio e una collaborazione che spingerà a progettare nuove forme di interazione e scambio di materiali.
Anche l’utilizzo di strumenti tecnologici multimediali, diventati strumenti culturali, sarà una risorsa aggiuntiva rispetto ai mezzi tradizionali (disegni, foto, libri …) a supporto della condivisione delle proposte, nonché della co-costruzione degli apprendimenti.
Il piccolo gruppo
In Salita Molini
E’ nostra intenzione trovare delle strategie di suddivisioni in piccoli gruppi a livello sezionale utilizzando spazi esterni alla sezione (palestra, aule laboratoriali), aule che saranno usate sempre dallo stesso gruppo e la palestra che sarà usata settimanalmente a rotazione dalle due sezioni. L’organizzazione degli spazi verrà pensata e progettata assieme ai bambini, modificata e ripensata in base ai cambiamenti che potranno insorgere.
Grazie anche alle conoscenze acquisite nel percorso formativo dei due anni precedenti possiamo affermare che l’apprendimento avviene sia negli spazi interni che esterni alla scuola. Nella scuola si gioca, si esplora, si discute, si apprende in ogni contesto: dentro (sezione, sala da pranzo, …) e fuori(giardino e orto). Il fuori inteso non come intervallo dell’esperienza educativa ma parte integrante; ciò che si apprende all’interno si può apprendere anche all’esterno, spesso in modo più interessante perché vivo e reale. Riteniamo sia importante considerare lo spazio esterno non solo come zona ricreativa o alternativa al chiuso ma come luogo di apprendimento che favorisce esperienze sensoriali, motorie, scientifiche, relazionali e progettuali. La dott.ssa Malavasi, durante gli incontri formativi, ci ha sollecitate molto dal punto di vista degli apprendimenti. I bambini diventano protagonisti in un contesto di spazio esterno, non si esce in giardino solo per suscitare delle emozioni o promuovere aspetti relazionali, ma si esce con un pensiero ed un’intenzionalità educativa che permette al bambino di fare esperienze significative.
“È stato chiaramente dimostrato che, quando i bambini fanno esperienza diretta di gioco e apprendimento in contesti di natura, questo contribuisce positivamente al loro sviluppo cognitivo, fisico, sociale ed emotivo. […] Entrare in intima relazione con il mondo naturale che li circonda dona loro un senso del luogo, un legame con il posto che è la loro casa. Infine, fare esperienza significative in natura durante l’infanzia in compagnia di un adulto familiare attento aiuta a coltivare un atteggiamento di responsabilità nei confronti dell’ambiente, la Terra che sostiene la vita di tutti, che durerà per tutta la vita”. (“FUORI- Suggestioni nell’incontro tra educazione e natura” a cura di M. Guerra)
Attraverso il contatto e l’esperienza con la natura i bambini useranno sicuramente tutto ciò che posseggono: il corpo, le mani, la testa, il pensiero, le parole, per partecipare ad esperienze che possano suscitare emozioni che, partendo dalla sfera sensoriale, vadano a toccare tutti gli aspetti relazionali ed affettivi del bambino.
Sarà quindi nostra attenzione prevedere e promuovere esperienze a contatto con la natura nell’ambiente esterno alla scuola e presenti sul territorio (se la situazione lo consentirà) considerati spazi decentrati, spazi all’aperto con i loro elementi da conoscere e manipolare, dove i bambini con i materiali raccolti potranno fare esperienza ed essere motivo di elaborazione dentro e fuori la scuola. Sarà interessante ascoltare cosa gli oggetti suscitano nella memoria dei bambini, nel loro immaginario, e vedere come li attraggono per il loro potenziale ludico, narrativo, esplorativo.
I materiali che raccoglieremo o osserveremo ci aiuteranno a capire e raccontare, costruire con essi nuovi scenari, nuove piste di pensiero (proposte operative a seguito del corso di formazione con la dott. Malavasi).
Quest’anno viste le indicazioni fornite dal protocollo provinciale lo spazio e le attività all’aperto saranno maggiormente utilizzate e valorizzate.
“Dicendo di stare in natura il più possibile mi sembra un bel modo per dire di vivere l’esterno non in modo occasionale ma in modo quotidiano”. (L. Malavasi).
Per questo in giardino si esce quotidianamente con un abbigliamento adeguato alla stagione e al tempo. Ai genitori è stato richiesto di portare per il proprio bambino un paio di stivaletti di gomma.
“Lo spazio esterno ha caratteristiche particolari: è lo spazio dei grandi ritrovi e dei piccoli rifugi; della libertà e del limite, del fare gruppo con tanti e dell’incontro isolato con l’amico preferito. È un luogo di esperienza, di incontri, di ricerca e di creazione, dentro le proposte e con le attrezzature” (tratto dal libro del Servizio Scuola dell’Infanzia “A cielo aperto”).
L’orto
In via Giordano i bambini si occuperanno di fare esperienze con l’orto e con il giardino utilizzando i grandi vasconi esterni piantando verdure, piante aromatiche, fiori, ecc…
Il progetto “l’orto nelle varie stagioni” intende promuovere un percorso educativo – didattico attraverso la costruzione di un piccolo orto nel giardino della scuola che permetta ai bambini di partecipare ad un’esperienza educativa, promuovendo la valorizzazione delle idee dei bambini e il riconoscimento delle loro competenze. Ciò consentirà ai bambini di assumere un ruolo più attivo nella gestione delle attività. Fare un orto è entrare a far parte dell’eterno ciclo delle stagioni; è un apprendimento attivo e un ‘esperienza di vita; è riconoscere il colore, il sapore, il profumo della terra e dei suoi frutti; è un atto d’amore verso sé stessi; è avere l’entusiasmo di chi ha tutto da apprendere e da scoprire; è il piacere di chi può trasmettere la propria esperienza e il proprio sapere.
In salita Molini i bambini hanno la possibilità sperimentare l’esperienza dell’orto seguendo anche il progetto finanziato in parte dalla Provincia per l’acquisto di alcune strumentazioni necessarie (guanti per bambini, carriole, rastrelli, semi, strapianti …).
L’avere l’orto a scuola offre una grande opportunità educativa non solo perché permette di affrontare argomenti inerenti alla cura e al rispetto dell’ambiente ma anche perché ci consente di attivare pratiche partecipative e modalità comunicative tra un gruppo e l’altro. Infatti la coltivazione necessita di attenzioni costanti come l’annaffiare, il controllarne la crescita dei prodotti , la raccolta …
Ciò va anche ad alimentare un pensiero civico verso un bene comune.
Nello specifico l’orto è stato suddiviso in 2 parti in modo che ognuno dei 2 gruppi possa fare riferimento ad un loro spazio.
Essendo il giardino, e quindi anche l’orto, un’area utilizzata alternativamente dai 2 gruppi della scuola le insegnanti solleciteranno i bambini a distribuirsi compiti, a pensare e a trovare modalità di comunicazione tra un gruppo e l’altro come l’inviare messaggi e richieste (es.“Ci potete annaffiare l’orto?” – “Abbiamo visto che nella vostra parte …”) utilizzando anche la tecnologia, lasciando cartelli …
In primavera le insegnanti sosterranno la co-progettazione del momento della semina o trapianto, ragionando non solo sulla tipologia di pianta da far crescere, ma anche sul come disporre fisicamente ortaggi, piante aromatiche, fiori; favoriranno ricerche più approfondite tramite testi o internet con i bambini per raccogliere le informazioni necessarie.
È anche nostra intenzione tessere e tenere un filo comunicativo tra scuola e famiglie: la pratica dell’orto consente di chiedere consigli, raccogliere suggerimenti, raccontare esperienze diverse, visionare immagini di orti gestiti a casa, dai nonni, amici …
Piccole guide per grandi scoperte
Le esperienze di costruzione di “Piccole guide per grandi scoperte” iniziate l’anno scorso diventeranno il punto di partenza per progettare e immaginare un nuovo itinerario che troverà il suo compimento nella realizzazione di “Piccole guide per grandi scoperte”.
I bambini saranno coinvolti in percorsi per scoprire, conoscere, ideare ed esplorare alcune caratteristiche del nostro paese (Ville, Stemmi). Le scoperte, i materiali raccolti, le risposte alle nostre domande saranno raccolte in queste piccole guide da lasciare nei vari punti di accesso alla comunità (Circoscrizione, biblioteca, supermercato …).
In via Giordano
Le Ville
Nella seconda parte dell’anno scolastico, verso primavera è nostra intenzione continuare il Progetto sulle Ville intrapreso e non completato lo scorso anno a causa della chiusura della scuola per l’emergenza Covid 19. Torneremo a fare delle visite anche soltanto sull’esterno cogliendo dettagli e particolari interessanti, attraverso foto, disegni, scrittura spontanea. Attraverso gli artefatti e i materiali conservati in questi mesi, realizzati cercheremo di ricordare i luoghi visitati, attraverso la voce dei bambini esperti che condivideranno con i bambini novizi.
In Salita Molini
Gli Stemmi
L’anno scorso abbiamo lavorato sulla conoscenza del paese andando a scoprire l’origine dei nomi delle vie attraverso l’intervista a persone “esperte” e andando a cercare degli elementi significativi presenti nel paese. Attraverso l’analisi di alcune foto scattate l’anno scorso e ulteriori uscite sul territorio, focalizzeremo la nostra osservazione andando a ricercare in modo particolare gli stemmi. Questo ci darà modo di approfondire e trovare altri stemmi o loghi presenti in paese, coinvolgendo anche le famiglie in modo da fortificare e alimentare maggiormente il legame comunicativo tra scuola e famiglia e tra scuola e comunità.
Il nuovo logo della scuola
Nel corso di quest’anno scolastico particolare che ci vede affrontare sfide impegnative, crediamo importante dare valore ad un progetto che era nell’aria già lo scorso anno e cioè la scelta di un logo per la nostra scuola. Questo progetto è nato come naturale sviluppo della scelta di un nuovo nome per la scuola recentemente realizzata da parte dei rappresentanti degli organi istituzionali (Ente Gestore, Comitato di Gestione e personale della scuola). In questo momento la creazione di un logo per la nostra scuola assume un significato pregnante nella costruzione di un’identità sociale e di appartenenza ad una comunità e che questo possa rappresentare per i bambini e per le famiglie un importante strumento di crescita e di condivisione di valori .
Il progetto vedrà coinvolti i bambini e le bambine delle due sedi, che avranno modo di confrontarsi, di esprimere le proprie idee, di partecipare ognuno a proprio modo e con le proprie competenze e capacità alla realizzazione del progetto. Certamente sarà necessario ripensare alla metodologia di condivisione delle idee fra i vari gruppi, date le limitazioni imposte dall’ emergenza sanitaria in corso, ma crediamo che insieme a i bambini, che riconosciamo come individui competenti e capaci riusciremo a trovare nuove soluzioni. La tecnologia e i nuovi sistemi di comunicazione saranno un valido strumento di aiuto in questo senso.
SPIRITUALITÀ
Quest’anno a seguito dell’emergenza virus Covid 19 la scuola intende creare momenti di attenzione e di riflessione legati all’esperienze emotive suscitate nei bambini durante questo periodo.
Attraverso l’accoglienza rispettosa dei vissuti, l’ascolto dei loro pensieri e racconti spontanei.
Coltivare e incoraggiare la spiritualità dei bambini vuol dire cercare in loro quella sensibilità che permette di accorgersi degli altri, delle opportunità e bellezze che la natura ci offre, dell’importanza di rispettare l’ambiente.
Trasversalmente ai nostri ambiti di lavoro, laddove si presenteranno agganci utili, continueremo a porre attenzione alla dimensione della spiritualità, sostenendo i bambini affinché possano interrogarsi sul senso delle cose, andando oltre l’apparenza per soffermarsi sui significati autentici, per soddisfare “la richiesta di dare fondamento di senso e, quindi, coerenza e sicurezza alle esperienze profonde che il bambino vive” (Orientamenti, 1995)
Come si nasce potenzialmente in grado di imparare a parlare, a leggere e a pensare, così si viene al mondo con una spiritualità innata che deve essere coltivata e alimentata continuamente.
La spiritualità dei bambini ha dei tratti scopribili nel quotidiano, è per il bambino un’esperienza dinamica che lo affaccia al mistero della vita, è un movimento verso il futuro, è un fermarsi su di sé del bambino, è interrogarsi sul passato (da dove vengo? e prima?…), sui limiti e sulla sofferenza, è un muoversi verso gli altri e verso il mondo.
“La dimensione spirituale dei bambini si presenta in vari ambiti:
- L’accesso al «suo mondo interiore» attraverso una rivalorizzazione del riflettere, del raccoglimento, così che la vita non sia appiattita sulle cose, nella superficialità, nel presente (sensazioni, emozioni, entusiasmi, proiezioni nel tempo, saggezze inattese; davanti al racconto, all’opera d’arte, nel silenzio…).
- La scoperta spirituale passa spesso attraverso l’incontro dell’altro (siamo preceduti dal tu, il dono di noi, la cura dell’altro, siamo povertà e ricchezza vicendevole, …). Il lavoro dell’educatore consiste nell’aiutare i bambini a dare il nome alle sue emozioni e a dominarle quando si trova di fronte all’altro, consiste nel riflettere sulle emozioni degli altri, consiste nel decodificare il linguaggio simbolico e non verbale dell’altro.
- La spiritualità riguarda il modo di vedere e contemplare il mondo, la natura attorno a sé (emozioni, considerazioni)” (tratto dal testo: “Una tavolozza per educare”).
MOMENTI DI FESTA
La particolarità di quest’anno ci invita a riorganizzare le feste (come la castagnata , il Natale … ) trovando alternative per condividere virtualmente questi momenti tra le due sezioni e tra i bambini e i genitori per custodire la dimensione interazionale e relazionale.
Saranno proprio i bambini partecipanti attivi, all’interno di piccoli gruppi stabili, che esprimendo le loro idee e proposte troveranno soluzioni nuove alla necessità di rivedere l’idea di festa, sia nella fase progettuale che realizzativa (come si svolge, con quali modalità).
In Salita Molini
I compleanni
Una delle feste ripensate è quella dei compleanni. Verranno festeggiati i bambini, alla fine di ogni mese in sala da pranzo con torta o dolce, divisi per sezione di appartenenza. Ogni bambino prepara una coroncina con muffin e decora una cornice per la foto del compleanno che verranno portati a casa dopo un periodo di quarantena.
DOCUMENTAZIONE
La documentazione co-costruita con i bambini rappresenta la possibilità di raccontarsi nel gruppo e di ragionare insieme su come raccontare l’esperienza fatta e cosa abbiamo imparato. Ciò prevede la rielaborazione di tutte le persone che vi hanno partecipato di fatto e quindi non soltanto la voce delle insegnanti, ma va dato anche uno spazio di parola ai bambini rispetto alla selezione dei materiali, al cosa dire e come dirlo, ma anche rispetto ad una possibilità di riconoscere le competenze che sono costruite attraverso quell’esperienza. Aiuteremo ed inviteremo i bambini a tenere traccia delle attività svolte a scuola. Tracce che potranno poi essere raccontate in gruppo per sostenere lo scambio e la costruzione compartecipata delle esperienze vissute in tempi differenti.
La co-costruzione di una documentazione con i bambini può rappresentare un’opportunità preziosa per la promozione di un’interazione tra gruppi presenti a scuola, ma non solo. Ci consente di allargare lo sguardo e raccontarci ai gruppi dell’altra scuola, alle famiglie e alla comunità più allargata.
Ed è così che un progetto avviato in un gruppo può essere raccontato a un altro con forme di comunicazione a distanza o attraverso materiali che possano “viaggiare” di gruppo in gruppo (ovviamente sanificati), alla costruzione continua dei quali tutti possono contribuire con integrazioni. In questo, facilitante è il contributo delle tecnologie che consentono di scambiare messaggi, immagini, materiali audio anche senza entrare in contatto.
La documentazione verrà realizzata in itinere e sarà relativa a diverse esperienze del gruppo sezione o piccolo gruppo. Coerentemente con il nostro pensiero pedagogico-educativo che privilegia l’apprendimento sociale sarà collettiva.
Saranno evidenti il processo del “PARTECIPARE”, gli “indicatori” (scelti per ogni esperienza) che ci indicheranno il frammento del percorso che verrà documentato. L’attenzione non sarà rivolta al prodotto, alla raccolta dei materiali o alla descrizione delle varie esperienze in forma cronologica, ma al riconoscimento del processo facendo riferimento agli indicatori.
La documentazione potrà variare nella forma e di volta in volta ed essere realizzata con foto, trascrizioni di frasi e interazioni, osservazioni, sequenze video. A causa dell’emergenza covid-19 la documentazione verrà inviata a casa tramite e- mail o talvolta cartacea preventivamente messa in quarantena. In questo modo i bambini potranno visionare, insieme ai genitori, le attività fatte a scuola raccontando i momenti più significativi vissuti.
Essa si configura come modalità per favorire la lettura e la condivisione dell’esperienza da parte dei genitori e fare chiarezza sul percorso di apprendimento.
CONTINUITÀ SCUOLA PRIMARIA E ASILO NIDO
La continuità è in sospeso fino a nuove comunicazioni e in base all’evolversi della situazione, ma non è escluso che si troveranno modalità alternative che permettano incontri virtuali di conoscenza e di scambio con la scuola primaria e l’asilo nido.
L’esperienza dello scorso anno ha visto la continuità in via Giordano con l’utilizzo della scrittura spontanea attraverso una serie di domande a cui i bambini della primaria hanno dato risposta scrivendo ai bambini della scuola dell’infanzia mentre in via Molini i bambini ricevuto risposta anche tramite messaggi vocali.
Il progetto continuità sia per quanto riguarda il collegamento con l’asilo nido e la scuola primaria sarà definito nella seconda parte dell’anno in base alla situazione legata all’emergenza sanitaria del momento.
Co
PROGETTO DI ACCOSTAMENTO ALLA LINGUA INGLESE E TEDESCA NELLE SCUOLE DELL’INFANZIA
Il progetto Growing In Languages si svolge ormai da anni nelle scuole dell’infanzia della Federazione. Il percorso e le attività si svolgono con cadenza settimanale, in un doppio appuntamento in entrambe le sedi con orario 8.30-12.30, suddiviso in fasce di due ore ciascuna e distribuito equamente sulle sezioni presenti all’interno del servizio, seguendo le indicazioni previste dal protocollo Covid -19.
Il progetto coprirà il periodo da ottobre a dicembre 2020 come recupero ore non svolte durante la chiusura per emergenza Covid-19.
LA VALUTAZIONE
La valutazione non ha scopo giudicante ma è uno strumento utile alle insegnanti per verificare se il processo di apprendimento si sta attivando.
Essa fa riferimento agli stessi indicatori che hanno permesso la progettazione dell’attività e che allo stesso tempo hanno una forte valenza valutativa. Infatti orientano la riflessione circa le scelte progettuali utilizzate (es.: spazi, tempi, tipologia delle domande durante la discussione…). Di conseguenza la valutazione ci permette di aggiustare e di riprogettare, anche in itinere, i comportamenti, le modalità di approccio da parte degli adulti e il contesto operativo il quale è fondamentale nel sostenere il processo di apprendimento.
Ci sarà anche una valutazione finale al fine di orientarsi o meno verso altri indicatori (in attività successive) o di andare in profondità su alcuni di loro.
Gli strumenti utilizzati nella rilevazione dell’attuarsi del processo di apprendimento saranno le registrazioni vocali durante le discussioni in piccolo gruppo, le foto scattate durante le attività di realizzazione ed eventuali video seguite dal confronto collegiale.