Progetto educativo 2021-2022

Processo di apprendimento:

Partecipare:

   “La scuola è un concentrato di esperienze, una grande avventura che può essere vissuta come se fosse un viaggio, un libro da scrivere insieme, uno spettacolo teatrale, un orto da coltivare, un sogno da colorare”

G. Zavallon

Processo di apprendimento e riferimenti teorici

La scuola promuove apprendimento nell’interazione con gli altri

È ormai da qualche anno che le scuole dell’infanzia della Federazione Scuole Materne orientano la propria progettazione educativa facendo riferimento ai processi di apprendimento e non al raggiungimento di un obiettivo o di un prodotto.

Il focalizzarsi sul processo permette di puntare lo sguardo sull’evoluzione dell’apprendimento stesso. Apprendimento che non è esito della trasmissione di informazioni, ma un processo attivo di co-costruzione delle conoscenze e competenze piuttosto che un processo di acquisizione del sapere. I bambini, già con un loro bagaglio conoscitivo personale, partecipano ad esperienze significative attivandosi in contesti sociali. Contesti che favoriscono lo scambio interpersonale e l’interazione tra i soggetti e l’adulto e tra i soggetti stessi. La costruzione della conoscenza avviene quindi all’ interno del contesto socio-culturale in cui il bambino agisce (approccio socio-costruttivista, Vygotskij, Bruner, Pontecorvo).

Il bambino spinto dai propri interessi e situato in uno specifico contesto educativo  apprende attraverso un processo di elaborazione, integrazione e negoziazione di informazioni e significati offerti dal confronto con gli altri.

Il gruppo è impegnato in attività pensate e progettate dall’insegnante che ha un ruolo fondamentale nel supportare (scaffolding) l’apprendimento attraverso strategie comunicative che favoriscono l’interazione e la partecipazione ad agire verso uno scopo comune. Il pedagogista americano Wenger parla a questo proposito di comunità di pratica definita come “gruppi di persone che hanno in comune un interesse o una passione per qualcosa e che, in base a questo interesse, interagiscono con una certa regolarità per migliorare il loro modo di agire” (Wenger, 2000). Il gruppo prevede che al suo interno ci siano esperienze, competenze e livelli di conoscenza non paritari (novizi ed esperti) che vanno a costituirsi come arricchimento per tutti i partecipanti.

In particolare il processo di apprendimento della partecipazione viene inteso come il prendere parte ad un evento interazionale o ad un’attività congiunta attivando ruoli, livelli e strategie differenziate sempre più evolute.

L’eterogeneità dei bambini presenti a scuola ci fa pensare che il creare contesti partecipativi significativi permetta un’ampia e maggiore accessibilità a tutti, favorendo così l’inclusione.

E’ nostro intento creare le condizioni che permettano ai bambini provenienti da realtà diverse di partecipare in modo differenziato in base alle esperienze, in base alle competenze, interessi e motivazioni. Va considerato infatti che, all’interno del gruppo, si verificano tipologie e posizioni diverse di partecipazione (centrale e periferica legittimata); non consideriamo che partecipino solo i bambini che stanno al centro dell’interazione, ma riteniamo fondamentali le posizioni partecipative periferiche e cioè quelle dei bambini che sono più alla periferia dell’attività, che studiano la situazione, che la osservano e che ci entrano più gradualmente.

“Valorizzando la diversità, ogni bambino sarà accolto con la propria funzionalità, intelligenza ed affettività e sarà sostenuto nella partecipazione alla vita della comunità scolastica secondo modi e forme, anche differenziate, che consentano al singolo di sentirsi a proprio agio dentro il gruppo”. (Orientamenti provinciali, 1995)

Queste considerazioni ci hanno fatto riflettere e portato ad individuare la partecipazione come processo di apprendimento al quale rivolgersi anche per quest’anno, in quanto è nostra intenzione approfondire alcuni indicatori “più complessi” e che, per questo, necessitano di essere scandagliati più in profondità rispetto a quelli che si posizionavano ad un livello più basico e se si può dire “semplice”.

La realtà prevede che a Villazzano coesistano due sedi che fanno parte di un’unica scuola e che accolgono i bambini dello stesso paese. Per questo si riconosce l’importanza di condividere linee educative all’interno dello stesso progetto educativo annuale e promuovere occasioni di incontro e opportunità di scambio, favorendo il senso di appartenenza alla comunità.

Come si fa a capire se il processo di apprendimento è in evoluzione, se i bambini si stanno attivando nell’elaborare competenze e conoscenze?

In merito le insegnanti individuano alcuni indicatori, cioè comportamenti osservabili, verbali o agiti, che le aiutano a valutare se l’apprendimento è avvenuto o sta avvenendo.

Allo stesso tempo gli indicatori assumono una funzione pilota nella progettazione delle attività, nella documentazione e nella valutazione. 

Indicatori individuati

 Discorsivi

  • I bambini chiedono agli altri bambini spiegazioni rispetto ad un’attività
  • I bambini chiedono agli adulti spiegazioni rispetto ad un’attività
  • I bambini chiedono agli altri di argomentare il proprio punto di vista (spiegami il perché)
  • I bambini propongono al gruppo la propria idea
  • I bambini argomentano la loro opinione
  • I bambini esprimono il loro accordo
  • I bambini esprimono il loro disaccordo
  • I bambini motivano il loro accordo
  • I bambini motivano il loro disaccordo
  • L’insegnante non è più l’unico (o principale) referente del discorso
  • I bambini riconoscono le proprie competenze
  • I bambini riconoscono le competenze degli altri

Di azione

  • I bambini agiscono su una stessa attività
  • I bambini si orientano verso la stessa attività
  • I bambini mostrano come si fa
  • I bambini inviano i materiali (foto, video, ecc.) attraverso canali multimediali legati all’esperienza al di fuori del contesto scolastico
  • I bambini si distribuiscono i compiti in base alle competenze
  • I bambini esplicitano ruoli e compiti (questo lo potresti fare tu perché…)
  • L’insegnante non è più l’unico (o principale) referente nella gestione dell’attività o del gioco.

Contesti operativi e aspetti metodologici

Come lavoreremo con i bambini?

Per sostenere il processo della partecipazione si progettano anche quest’anno dei contesti pensati e organizzati dove i bambini possano essere dei protagonisti e all’interno dei quali possano ascoltare, essere ascoltati e valorizzati in un tempo a loro dedicato.

Anche quest’anno la scuola manterrà la stabilità del gruppo sezione che vive una continuità nella giornata (anticipo, posticipo) anche in riferimento al personale educativo che lo segue. Se da un lato ciò consente di tenere tutta insieme l’esperienza del gruppo, manca dall’altra la socializzazione e la contaminazione tra i bambini di gruppi diversi.

La necessità di mantenere il distanziamento fisico tra i gruppi ci sollecita a trovare nuove possibilità e modi per rimanere vicini e costruire collegamenti, con l’intento di evitare l’isolamento di gruppi e di bambini. Le esperienze che andremo a proporre cercheranno di garantire la prossimità sociale, custodendo la dimensione interazionale e relazionale di gruppo e di scuola.

 

LE BUSSOLE PER MANDARCI I MESSAGGI, PER RACCONTARCI ESPERIENZE, PER CONDIVIDERE PENSIERI TRA SEZIONI.

“È necessario unirsi non per stare insieme ma per fare qualcosa insieme” Goethe

Le esperienze di apprendimento progettate per sostenere la partecipazione dei bambini permettono di costruire una sorta di “ponte” tra quello che i bambini sanno e quello che stanno per imparare, fornendo un valido supporto ai loro sforzi e aiutandoli a superare le difficoltà.  La situazione attuale pone dei nuovi vincoli al nostro modo di fare scuola, ma insieme, anche se distanti, possiamo “connetterci” con i compagni di gruppi diversi con differenti modalità. Questa possibilità ci aiuta a sentirci sempre comunità e a nutrire il bisogno di “ascoltare, vedere” gli amici e quello che stanno vivendo. 

Anche quest’anno sarà privilegiato il lavoro in piccolo gruppo come metodologia già sperimentata all’interno della scuola e che permetterà ai bambini di prendere parte ad un’interazione in cui i ruoli, i livelli e le strategie siano differenziati. In questo modo i bambini avranno la possibilità di scegliere se partecipare in modo centrale o periferico.

Il lavoro in piccolo gruppo prevede che nello stesso spazio in contemporanea vi sia un piccolo gruppo guidato dall’insegnante e altri gruppi che, in autonomia, si dedichino ad una proposta coinvolgente e progettata appositamente per loro. Ciò consente all’insegnante di dedicarsi all’interazione con un gruppo ristretto di bambini alla volta e, nella turnazione successiva, prevede che ciascun gruppo prenda parte all’attività guidata dall’adulto. I bambini, all’interno di un piccolo gruppo, hanno la possibilità di mettere a disposizione di tutti le loro conoscenze e le loro competenze.

I bambini come peraltro ogni essere umano, non sono individui monolitici e, soprattutto, non lo sono le loro intelligenze, le loro abilità, le loro competenze. La teoria delle intelligenze multiple concepisce l’intelligenza come una combinazione di potenzialità e abilità che, partendo da una innegabile base biologica, possono evolvere e trasformarsi in diversi modi attraverso esperienze rilevanti e significative.” (Gardner)

 

È nostra intenzione costruire e condividere progetti, affidando l’ideazione ad un gruppo di bambini e la realizzazione dello stesso ad un altro. Tutto ciò prevede un interscambio e una collaborazione che spingerà a progettare nuove forme di interazione e scambio di materiali.

Il processo di apprendimento potrà quest’anno essere particolarmente creativo e fecondo consentendo di coinvolgere i bambini nella risoluzione di problemi, intesi come sfide e non come ostacoli, per costruire insieme un nuovo modo di continuare a imparare insieme.

Contesti operativi

E’ nostra intenzione trovare delle strategie di suddivisione in piccoli gruppi a livello sezionale utilizzando spazi esterni alla sezione in Salita Molini, aule che saranno usate sempre dallo stesso gruppo e la palestra che sarà usata settimanalmente a rotazione dalle due sezioni in Via Giordano. L’organizzazione degli spazi verrà pensata e progettata assieme ai bambini, modificata e ripensata in base ai cambiamenti che potranno insorgere.

Percorsi di continuità

Anche quest’anno la situazione sanitaria non ci permette d’incontrarci fisicamente tra i due gruppi scuola e tra i bambini delle due sedi via Giordano e Salita Molini e per questo si proseguirà con le forme comunicative già attivate e sperimentate l’anno precedente. Nello specifico lo scambio di lettere tramite la scrittura spontanea, espressioni grafiche per condividere esperienze, messaggi vocali, qualche breve video. Creare delle modalità diverse per poter uscire sul territorio ed arricchirci di esperienze significative e per permettere ai bambini momenti di condivisione e di incontro.

Continuità scuola primaria e nido d’infanzia

Durante il secondo periodo dell’anno si troveranno modalità in base alla situazione legata all’emergenza sanitaria del momento che permettano conoscenza e scambio con la scuola primaria e il nido d’infanzia.

La continuità con la scuola primaria viene condivisa nelle due sedi Via Giordano e Salita Molini coinvolgendo i bambini delle quarte e delle prime. L‘anno scorso le modalità sono state varie: è stata predisposta una bussola al cancello della scuola primaria come scambio di comunicazioni varie ed è stata organizzata una videochiamata in cui i bambini hanno posto le loro domande e curiosità per affrontare al meglio la scuola primaria.

Anche con il nido d’infanzia verrà progettato un breve percorso in sinergia con tutte le insegnanti delle due sedi e del nido. I bambini avranno modo di visionare alcuni momenti di gioco e gli spazi della scuola dell’infanzia attraverso un video con le spiegazioni vocali dei bambini finché la situazione non permetterà di poter entrare nell’edificio. Lo scorso anno i bambini delle due scuole si sono incontrati in giardino per cantare insieme e per uno scambio reciproco: una piantina per l’orto e un libretto con qualche foto.

Anche l’utilizzo di strumenti tecnologici multimediali, diventati strumenti culturali, si è dimostrata una risorsa aggiuntiva rispetto ai mezzi tradizionali (disegni, foto, libri, …) a supporto della condivisione delle proposte, nonché della co-costruzione degli apprendimenti.

Dentro e fuori

Scuola nel parco e nel bosco nasce dall’idea di offrire ai bambini nuove occasioni per trascorrere parte del tempo scolastico in autonomia ed all’aria aperta

La scuola viene considerata come un ambiente più ampio, un intreccio tra dentro e fuori, un luogo aperto alla natura e a scenari nuovi. Per questo motivo riteniamo importante allargare ulteriormente lo spazio scuola esterno, proponendo uscite sul territorio circostante e non solo dentro ai confini del nostro giardino. Riteniamo che tutto ciò che si può apprendere dentro può essere appreso anche fuori in modo diverso, più interessante, più vivo, più reale. Dentro e fuori si compensano e ciò che risulta difficile dentro può essere più semplice fuori e viceversa. Cambiano le relazioni, gli apprendimenti e il bambino diventa protagonista della propria conoscenza scoprendo il mondo attraverso l’osservazione, la concentrazione, ponendosi domande, arricchendo, approfondendo e verificando ciò che acquisisce nello spazio interno. Partendo da queste prospettive del fare scuola nasce l’idea di una scuola nel parco e nel bosco.

La natura come ambiente positivo di apprendimento

“Nei boschi ci sono cose su cui riflettere, sulle quali si potrebbe stare per anni sdraiati sul muschio”
Franz Kafka

La costruzione di un legame profondo e partecipe tra infanzia e natura è senz’altro condizione indispensabile per lo sviluppo della persona: si vuole così sperimentare le potenzialità educative offerte da un rapporto concreto, libero, spontaneo e creativo con le piante, il bosco e più in generale con la natura. 

La vera maestra è la natura.

Vivere delle esperienze nei parchi e nel bosco diventa importante per familiarizzare con la natura che li circonda favorendo la scoperta, la conoscenza e il rispetto del mondo circostante. Il fare esperienze all’esterno a contatto con la natura diventa un “Laboratorio”, una risorsa multidisciplinare dove il poter fare attraverso le mani, la mente, il pensiero, le parole, il corpo e tutti i sensi, per partecipare ad esperienze che possono suscitare emozioni che partendo dalla sfera sensoriale, vadano a toccare tutti gli aspetti relazionali ed affettivi del bambino.

Inoltre offrire loro la possibilità attraverso anche il gioco libero, in un ambiente “non strutturato” diventa stimolo che favorisce la creatività.

L’esperienza all’aperto sviluppa la sensorialità dei bambini (ascoltando i rumori, annusando profumi e osservando i movimenti), permette loro di percepire i segni del cambiamento delle stagioni e di apprezzarne le particolarità.

 La natura, parla lingue diverse fatte di suoni, luci, colori, forme, ci parla anche con il silenzio, con il suono, la natura è un’artista che dipinge di colori e nei bambini crea meraviglia e stupore che sono gli ingredienti necessari oltre alla curiosità per intraprendere questo percorso.

La natura ha un’influenza benefica su corpo, mente e anima dei bambini perché nessun altro ambiente offre altrettante possibilità di sperimentare, provare, scoprire, inventare e creare nonché stimola in modo naturale il movimento e la messa alla prova di se stessa. Il tutto in un’ottica di INCLUSIONE. L’attività all’aria aperta consente lo svolgimento di molte attività diverse che rispondono ai diversi bisogni dei bambini e consente ad OGNUNO DI PARTECIPARE, di fare esperienza.

“Troverai più cose nei boschi che nei libri. Gli alberi e i sassi ti insegneranno cose che nessun uomo ti potrà dire.”
Bernard di Claizvaux (monaco)

In Via Giordano

Orto e giardino

L’educazione ambientale è molto importante per lo sviluppo della personalità di ciascuno. Fin dalla più tenera età, ogni bambino può cominciare a prendere coscienza dell’ambiente naturale attraverso la semplice osservazione, l’esplorazione, la ricerca, il gioco spontaneo. L’intento di questo progetto è quello di far maturare fin da subito nei bambini, atteggiamenti e comportamenti positivi nei confronti della natura. Compito della scuola dell’infanzia è quello di creare un contesto che consenta ai bambini di fare esperienze significative, di incuriosirli e di costruire insieme forme sempre più complesse di apprendimenti. È nel prendersi cura di una piantina che il bambino comprende di far parte di un mondo che chiede di essere amato e rispettato.

Il progetto ORTO si focalizzerà sulla cura delle piantine aromatiche e del nostro giardino, ad esempio togliendo le foglie e organizzando gli spazi a seconda delle proposte e degli interessi dei bambini nel corso dell’anno. I bambini diventano così “giardinieri in erba”; il loro compito è quello di imparare a scoprire passo passo le meraviglie della natura, esperienza densa di grande valore: nella cura delle piantine aromatiche, nel preparare e prendersi cura delle piantine nei vasi sui davanzali, e di bulbi nei vasconi il bambino può cogliere il senso dell’attesa e l’importanza di maturare comportamenti responsabili e attenti. Il nostro “orto- giardino” sarà un’occasione per infondere nei bambini i valori della pazienza, costanza, responsabilità e impegno.

Questo progetto è un’esperienza flessibile, adattabile ad ogni singolo bambino, che consente una partecipazione diversificata, dalla più centrale ad una più periferica, coinvolgendo i bambini che possiedono competenze diverse.

 

In salita Molini

L’avere l’orto a scuola offre una grande opportunità educativa non solo perché permette di affrontare argomenti inerenti alla cura e al rispetto dell’ambiente ma anche perché ci consente di attivare pratiche partecipative e modalità comunicative tra un gruppo e l’altro. Infatti la coltivazione necessita di attenzioni costanti come la cura, l’annaffiare, il controllarne la crescita dei prodotti, la raccolta …

Nello specifico l’orto è stato suddiviso in 2 parti in modo che ognuno dei 2 gruppi possa fare riferimento ad un loro spazio.

Essendo il giardino, e quindi anche l’orto, un’area utilizzata alternativamente dai 2 gruppi della scuola le insegnanti solleciteranno i bambini a distribuirsi compiti, a pensare e a trovare modalità di comunicazione tra un gruppo e l’altro come l’inviare messaggi e richieste (es.“Ci potete annaffiare l’orto?” – “Abbiamo visto che nella vostra parte …”) utilizzando anche la tecnologia, lasciando cartelli …

Ciò va anche ad alimentare un pensiero civico verso un bene comune.

Inoltre tramite l’osservazione di elementi naturali (non solo piante ma tutti gli esseri viventi come gli animaletti) i bambini, sostenuti dall’azione verbale e non, degli insegnanti, avranno occasione di confronto e partecipazione nella scoperta di nuove conoscenze.

L’incontro con materiali naturali facilita il pensiero divergente e a sua volta permette partecipazione discorsiva e di azione. Infatti se i bambini avranno a disposizione sassi, conchiglie, rametti .. ci saranno vari tipi di risultati nell’agire, diversamente da ciò che accade con il materiale strutturato. L’ambiente (spazi interni ed esterni della scuola, uscite sul territorio) offrirà opportunità diventando luogo in cui “fare”, “pensare” e “provare sentimenti” simultaneamente e in interazione con gli altri.

In particolare i quattro elementi naturali ( acqua, terra, aria, fuoco) ci consentiranno di proporre esperienze di curiosità, di esplorazione, di osservazione e di ricerca che permetta ai bambini di interagire in forma partecipativa.

 

Spiritualità

Anche quest’anno a seguito dell’emergenza virus  Covid 19 la scuola intende creare momenti di attenzione e di riflessione legati all’esperienze emotive suscitate nei bambini  durante questo periodo.

Attraverso l’accoglienza rispettosa dei vissuti, l’ascolto dei loro pensieri e racconti spontanei.

Coltivare e incoraggiare la spiritualità dei bambini vuol dire cercare in loro quella sensibilità che permette di accorgersi delle bellezze e dello stupore che la natura ci offre, dell’importanza di rispettare l’ambiente. L’apertura e l’accoglienza all’altro nella sua unicità diventa occasione di confronto, arricchimento reciproco, crescita e strutturazione dell’identità.

Trasversalmente ai nostri ambiti di lavoro, laddove si presenteranno agganci utili, continueremo a porre attenzione alla dimensione della spiritualità, sostenendo i bambini affinché possano interrogarsi sul senso delle cose, andando oltre l’apparenza per soffermarsi sui significati autentici, per soddisfare “la richiesta di dare fondamento di senso e, quindi, coerenza e sicurezza alle esperienze profonde che il bambino vive” (Orientamenti, 1995)

Come si nasce potenzialmente in grado di imparare a parlare, a leggere e a pensare, così si viene al mondo con una spiritualità innata che deve essere coltivata e alimentata continuamente.

La spiritualità dei bambini ha dei tratti scopribili nel quotidiano, è per il bambino un’esperienza dinamica che lo affaccia al mistero della vita, è un movimento verso il futuro, è un fermarsi su di sé del bambino, è interrogarsi sul passato (da dove vengo? e prima?…), sui limiti e sulla sofferenza, è un muoversi verso gli altri e verso il mondo.

“La dimensione spirituale dei bambini si presenta in vari ambiti:

  • L’accesso al «suo mondo interiore» attraverso una rivalorizzazione del riflettere, del raccoglimento, così che la vita non sia appiattita sulle cose, nella superficialità, nel presente (sensazioni, emozioni, entusiasmi, proiezioni nel tempo, saggezze inattese; davanti al racconto, all’opera d’arte, nel silenzio…).
  • La scoperta spirituale passa spesso attraverso l’incontro dell’altro (siamo preceduti dal tu, il dono di noi, la cura dell’altro, siamo povertà e ricchezza vicendevole, …). Il lavoro dell’educatore consiste nell’aiutare i bambini a dare il nome alle sue emozioni e a dominarle quando si trova di fronte all’altro, consiste nel riflettere sulle emozioni degli altri, consiste nel decodificare il linguaggio simbolico e non verbale dell’altro.
  • La spiritualità riguarda il modo di vedere e contemplare il mondo, la natura attorno a sé (emozioni, considerazioni)” (tratto dal testo: “Una tavolozza per educare”).

Momenti di festa

La particolarità di questi ultimi anni ci invita a riorganizzare le feste trovando alternative per condividere virtualmente questi momenti tra le due sezioni e tra i bambini e i genitori per custodire la dimensione interazionale e relazionale.

Saranno proprio i bambini partecipanti attivi, all’interno di piccoli gruppi stabili, che  esprimendo le loro idee e proposte troveranno soluzioni nuove alla necessità di rivedere l’idea di festa, sia nella fase progettuale che realizzativa (come si svolge, con quali modalità).

I compleanni a scuola

In Salita Molini

Una delle feste ripensate è quella dei compleanni. Verranno festeggiati i bambini alla fine di ogni mese in sala da pranzo con torta o dolce (preparate dal cuoco) divisi per sezione di appartenenza. Ogni bambino preparerà una coroncina e una cornice con foto che verranno portati a casa solo dopo essere stati sottoposti ad un periodo di quarantena.)

In ogni sezione si troveranno modalità per concretizzare il passaggio del tempo (giorni, mesi) e attivare pensieri logico-matematici legati ai compleanni (es: quantità, più o meno…)

Da chi viene festeggiato  il compleanno non potendo portare dolci da casa, da anni è diventata un’ abitudine portare in regalo alla scuola un albo illustrato.

In via Giordano

Il giorno del compleanno viene vissuto con grande emozione e questa festa consente ai bambini di iniziare a percepire il passare del tempo e i cambiamenti legati alla crescita. 

All’inizio dell’anno scolastico abbiamo realizzato il calendario dei compleanni, con 12 muffin, corrispondenti ai 12 mesi, contenenti le foto e le date di nascita dei bambini.

Il compleanno di ciascun bambino viene poi festeggiato a scuola con una torta speciale preparata dalla cuoca e con un dono, da dare a ciascun festeggiato, realizzato dai bambini stessi. In piccolo gruppo, infatti, bambini hanno modo di confrontarsi per realizzare una coroncina con un piccolo muffin al centro, decorata ed abbellita con vari materiali.

Verrà fatta una foto di questa festa, verranno trascritti i pensieri dei bambini: “Cosa dico al mio amico festeggiato” Il tutto sarà esposto come documentazione alle famiglie nello spazio apposito.

Festa della castagna:

Per quanto riguarda la tradizionale “Festa della castagna” è stata pensata una modalità diversa per permettere ai bambini di condividere con gli alpini, gruppo territoriale e della nostra comunità.

Gli alpini ci prepareranno e doneranno le castagne, i bambini prepareranno come tradizione dei doni per gli alpini (realizzato con la metodologia del piccolo gruppo).

Con modalità diverse i bambini delle due sedi organizzeranno il momento di festa pensato e preparato con la partecipazione di tutti.

Anche i preparativi della festa saranno un’occasione per mettere in atto forme partecipative tra i bambini.

La Festa di Natale

Per valorizzare e mantenere vivo il collegamento con il territorio, con le famiglie e con le altre scuole del circolo, ogni anno sarà progettata una modalità di scambiarsi gli auguri. In particolare ricordiamo i tradizionali “AUGURI ALLA CITTÀ”: un evento che vede coinvolti tutti i bambini di tutte le scuole del Circolo Trento1 nel fare gli auguri alla comunità.

Documentazione

La documentazione è uno strumento che aiuta a lasciare traccia e memoria del lavoro educativo e dell’esperienza dei bambini. Essa consente un dialogo con i gruppi scuola, le famiglie, la comunità.

I bambini possono essere protagonisti nella costruzione della documentazione, ripercorrendo così le loro esperienze, raccogliere documenti e poterli osservare da punti di vista diversi.

La documentazione non è un fatto individuale ma sociale quindi, verrà realizzata in itinere e sarà collettiva.

Andrà ad evidenziare il PROCESSO di apprendimento “PARTECIPARE” e gli indicatori scelti attraverso conversazioni, disegni, foto significative, tratte dalle esperienze fatte nei piccoli gruppi autonomi e guidati. Saranno resi visibili storia e memoria del gruppo attraverso le idee e i pensieri dei bambini per aiutarli: ad esprimere punti di vista diversi, per ascoltare l’altro come arricchimento per il gruppo, per interiorizzare meglio l’esperienza, per collaborare e tessere legami.

Sarà nostra cura nell’elaborare la documentazione con i bambini, sostenere e valorizzare le diverse forme di partecipazione, in un’ottica inclusiva. 

Progetto di accostamento alla lingua inglese e tedesca nelle scuole dell’infanzia

Il progetto

Il progetto Growing In Languages si svolge ormai da anni nelle scuole dell’infanzia della Federazione. Il percorso e le attività si svolgono con cadenza settimanale, in un appuntamento a settimana in ogni sezione  in entrambe le sedi

 orario

  • 30-12.30 lunedì sezione Blu (via Giordano)
  • 30-12.30 sezione Rossa (via Giordano)
  • 30-12-30 mercoledì e 11.00-13.00 e 13.30-15.30 venerdì, a settimane alterne nelle due sezioni (Pitone Nero e Cuore di tutti i colori in Salita Molini )

Il progetto coprirà il periodo da ottobre 2021 a maggio 2022 e anche quest’anno ci sarà la presenza della “teacher” Laura.

La valutazione

La valutazione non ha scopo giudicante ma è uno strumento utile alle insegnanti per verificare se il processo di apprendimento si sta attivando.

Essa fa riferimento agli stessi indicatori che hanno permesso la progettazione dell’attività e che allo stesso tempo hanno una forte valenza valutativa. Infatti orientano la riflessione circa le scelte progettuali utilizzate (es.: spazi, tempi, tipologia delle domande durante la discussione…). Di conseguenza la valutazione ci permette di aggiustare e di riprogettare, anche in itinere, i comportamenti, le modalità di approccio da parte degli adulti e il contesto operativo il quale è fondamentale nel sostenere il processo di apprendimento.

Ci sarà anche una valutazione finale al fine di orientarsi o meno verso altri indicatori (in attività successive) o di andare in profondità su alcuni di loro.

Gli strumenti utilizzati nella rilevazione dell’attuarsi del processo di apprendimento saranno le registrazioni vocali durante le discussioni in piccolo gruppo, le foto scattate durante le attività di realizzazione ed eventuali video seguite dal confronto collegiale.